DRONI: LE REGOLE CHE DOBBIAMO RISPETTARE

Gli APR (aeromobile a pilotaggio remoto), più comunemente noti come droni, negli ultimi anni hanno avuto un’enorme diffusione tanto che ormai è normale vederli svolazzare al parco, sulla spiaggia e persino ai matrimoni. I prezzi non sono più uno scoglio insormontabile e anzi si trovano droni di piccole dimensioni in vendita per pochi euro.

Vista la particolarità dell’oggetto la domanda che molti si pongono è:”Posso pilotarli ovunque e nel caso c’è bisogno di qualche permesso?”.

Vediamo di dare qualche informazione utile. L’ENAC, Ente Nazionale per l’Aviazione Civile ha stilato un regolamento, aggiornato più volte e che trovate a questo indirizzo. Grosso modo il documento fa una distinzione in base all’utilizzo dei droni:

DRONI UTILIZZATI A SCOPO LUDICO (AEROMODELLI)

Che siano droni a 400€ oppure quelli piccoli a 5€, per scopo ludico puoi volare solo al di fuori dei centri abitati. In città (quindi nelle aree critiche) possono circolare solo i droni al di sotto dei 300 grammi di peso con protezione alle eliche e una velocità inferiore ai 60 chilometri orari. Per puro divertimento e rispettando i limiti appena scritti, si può usare un drone liberamente senza alcun permesso.

DRONI UTILIZZATI A SCOPO PROFESSIONALE (AEROMOBILI)

L’uso professionale si intende per attività che vanno dalle riprese al telerilevamento. In questo caso si può volare sia al di fuori delle aree critiche che nelle città. Ma in entrambi i casi è obbligatorio possedere:

  • Autorizzazione: Questo documento si richiede all’Enac e va specificato se l’uso riguarda un’area critica o non critica. Se si è in possesso di requisiti, l’autorizzazione si ottiene dopo circa tre settimane.
  • Brevetto: Si consegue in una delle 45 scuole accreditate. I corsi, sono piuttosto alti.
  • Assicurazione: Il massimale minimo obbligatorio è di 900.000€ per cui un’assicurazione standard costa circa 200€.

PRIVACY

L’ ultimo aspetto da considerare è la privacy che riguarda l’uso di tutti i droni, indipendentemente se lo scopo è ludico o professionale. Sul sito del garante per la protezione dei dati personali è riportata una semplice InfoGrafica dove i consigli più importanti da ricordare sono:

  • La diffusione di riprese realizzate con il drone (sul web, sui social media, in chat) può avvenire solo con il consenso dei soggetti ripresi (ad eccezione dei fini giornalistici). Negli altri casi, quando è eccessivamente difficile raccogliere il consenso degli interessati, è possibile diffondere le immagini SOLO se i soggetti ripresi non sono riconoscibili, o perché ripresi da lontano, o perché si sono utilizzati appositi software per oscurare i loro volti.
  • Occorre poi evitare di riprendere e diffondere immagini che contengono dati personali come targhe di macchine, indirizzi di casa, ecc. Le riprese che violano gli spazi privati altrui (casa, giardino domestico) sono invece SEMPRE da evitare, anche perché si potrebbero violare norme penali.
  • Non si possono usare droni per captare volontariamente conversazioni altrui. Eventuali frammenti di conversazione registrati in modo accidentale possono essere utilizzati (ad esempio, per pubblicare un video online) SOLO se NON rendono riconoscibile il contesto, cioè il contenuto dei discorsi e le persone coinvolte.

Per i droni, così come per tutti i dispositivi tecnologici “nati” da poco la legislazione è in costante mutamento. Il mio consiglio è, oltre che rispettare le normative vigenti, quello di usare sempre il buonsenso.
Alla prossima!

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