Il 21 aprile del 1989 sugli scaffali dei negozi giapponesi fece capolino un nuovo dispositivo elettronico marcato Nintendo dal colore grigio e dall’appeal non proprio entusiasmante. Doveva essere l’erede della fortunata serie di scacciapensieri Game&Watch, una linea di giochi elettronici portatili. Gli stessi sviluppatori non erano per niente convinti della sua riuscita, specie da quando il prototipo Game Boy DMG-1 (Dot Matrix Game) nei laboratori della Nintendo fu soprannominato “Dame”, ovvero senza speranza. E invece il destino ha voluto scrivere un’altra storia e nei suoi 14 anni di presenza sul mercato il Game Boy ha venduto 118,69 milioni di unità!
Fino a quella data le console portatili avevano una grafica scarna e lo schema di gioco statico per cui l’arrivo del Game Boy (con le sue micro cartucce ROM dei giochi) ha segnato l’inizio di una nuova era. Come detto è stato distribuito nel 1989 in Giappone e nello stesso anno negli USA insieme al celeberrimo Tetris. In Europa è arrivato solo l’anno successivo ma il successo non fu da meno.
La concorrenza tirò fuori dal cilindro dispositivi più potenti e con lo schermo a colori, come l’Atari Lynx (e successivamente il Sega Game Gear) ma le vendite del Game Boy non furono scalfite. Nonostante lo schermo monocromatico infatti, la console Nintendo vantava un’esperienza di gioco più duratura con quattro semplici batterie stilo ed era più leggera e maneggevole.
Dalla versione classica Nintendo ha messo in commercio numerose varianti e riedizioni del Game Boy, Play it Loud Game Boy, Game Boy Pocket, Game Boy Light, Game Boy Color, Game Boy Advance, Game Boy Advance SP, Game Boy Advance SP Mark II, Game Boy Micro.
Su Amazon o eBay trovate nuovi cloni del Game Boy con centinaia di giochi pre installati a pochi euro..
Oggi le console portatili hanno una grafica in 3D ad altissima risoluzione ma la giocabilità del 8bit bidimensionale ha un fascino che ancora non è stato eguagliato. Alla prossima!
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