Nel 2000 il velista franco-svizzero Yvan Bourgnon ha effettuato la OSTAR, la regata transatlantica da Plymouth nel regno Unito arrivando a Newport, Stati Uniti, resa celebre dal nostro Giovanni Soldini. Durante il suo percorso si è accorto di quanti rifiuti plastici erano presenti nel mare ed ha deciso di approfondire la questione prima esplorando le foci dei principali fiumi (lo Yangtze, il fiume Giallo, l’Indo, il Mekong e Nilo) con un catamarano e poi di fondare (nel 2016), la “SeaCleaners”, un’organizzazione per la protezione dell’ambiente con lo scopo principale di pulire gli oceani dai rifiuti di plastica.
L’associazione, attraverso il supporto di un pool di partner industriali e accademici ha dato il via alla realizzazione del catamarano “Manta” per raccogliere la plastica dal mare.
La nave si alimenterà con energia rinnovabile generata da pannelli solari, turbine eoliche e centrali idroelettriche. Il sistema di raccolta avviene attraverso dei convogliatori lungo lo scafo che portano i rifiuti a bordo. I rifiuti vengono smistati mentre sono ancora sulla nave e la maggior parte subirà un processo di decomposizione termochimica e convertito in energia mediante riciclo termico.
Dimensioni:
- Altezza: 62 mt.
- Larghezza: 26 mt. (46 mt. con i sistemi di raccolta galleggianti)
- Lunghezza: 56,5 mt.
Il catamarano potrà trasportare circa 250 tonnellate di rifiuti di plastica prima che il suo carico debba essere scaricato in un porto e sarà in grado di raccogliere fino a 10.000 tonnellate di plastica all’anno.
Manta sarà in grado di raccogliere sia i rifiuti galleggianti (quelli grandi grazie a due gru laterali) sia i detriti più piccoli da 10 millimetri in su e fino a un metro di profondità.
L’obiettivo è quello di impiegare Manta nelle aree più inquinate del globo lungo le coste e gli estuari degli 11 grandi fiumi, che rappresentano l’80% della plastica che entra negli oceani. La fine dei test è prevista per il 2023 con la speranza di poterlo schierare già nel 2024.
Per adesso, ma solo per adesso è tutto, vi do appuntamento al prossimo articolo.
Davide G.
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