Non sto per scrivervi un’altra trama hollywoodiana stile Blade Runner ma qualcosa che è già realtà: Sophia. Un androide creato dal Dr. David Hanson, fondatore della Hanson Robotics, azienda di Hong Kong, specializzata nella realizzazione di robot umani dotati di intelligenza artificiale.
Dopo aver lavorato alla Disney come tecnico e consulente, Hanson aspirava a creare macchine Genius, più intelligenti dell’uomo, in grado di imparare la creatività, l’empatia e la compassione, tre tratti distintivi dell’essere umano. Dopo numerosi esperimenti robotici, i sogni di David sembrano essersi concretizzati con Sophia, robot umano dotato di intelligenza artificiale, faccia ed espressività naturale, capacità di dialogare apertamente con le persone, camminare, vedere, imparare e ricordare le esperienze e costruire relazioni con le persone.
Sfidando il pensiero convenzionale di quale somiglianza dare a un robot, Sophia è stata progettata per apparire come Audrey Hepburn, la pelle di porcellana, un naso snello, zigomi alti, un sorriso intrigante e occhi profondamente espressivi che sembrano cambiare colore con la luce.
I robot conquisteranno il mondo?
Verso la fine di un’intervista promozionale (diventata cult) effettuata direttamente da Hanson alla sua creatura, David domanda a Sophia se vuole distruggere la razza umana, aggiungendo “devi dire no”… La risposta non si fa attendere ed è una sentenza: “Ok, io distruggerò gli umani”… (al minuto 2.00)
Beh, in ogni caso vi lascio con la frase di Harrison Ford nei panni del celebre Rick Deckard in Blade Runner:
«I Replicanti sono come ogni altra macchina. Possono essere un vantaggio o un rischio. Se sono un vantaggio, non sono un problema mio»
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